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Da Critica e trattatistica del barocco. di Franco Croce

Da Critica e trattatistica del Barocco. 

Nel momento in cui la poesia e la prosa italiane devono rinunciare ad alcuni temi forti: l'esplorazione della natura più profonda di Amore, un solo argomento rimane ad animare il dibattito dei letterati, la sperimentazione sulla forma. 


CLAUDIO ACHILLINI: Accolto all'accademia dei Lincei, nel 1622, il suo Rime e prese, rappresenta l'apogeo del barocchismo italiano. Pubblicato nel 1632, è ricco di metafore stravaganti e sorprendenti. Il verso <<sudate, o fochi, a preparar metalli>>, indirizzato a Luigi XIII per la conquista della Rochelle, verrà beffeggiato dalla critica letteraria a partire dal secolo XIX. Alessandro Manzoni lo utilizzerà come richiamo ironico nel XXVIII capitolo de I promessi Sposi. 


 Claudio Achillini dedica al re di Francia Luigi XIII, in occasione della conquista della Rochelle, il verso <<sudate, o fochi, a preparar metalli>>.




SANT'AGNESE A ROMA: Nata per la volontà di papa Innocenzo X, trova piena realizzazione grazie all'intervento di Borromini. 

La chiesa di Sant'Agnese in Agone a Roma sorge sul luogo in cui si è verificata una delle azioni miracolose della giovane santa romana. Esposta nuda alla gogna, i suoi capelli si erano sciolti improvvisamente per poterla coprire. Inoltre, un uomo che aveva cercato di avvicinarla, era caduto morto prima di poterla sfiorare, ma subito era stato risuscitato per intercessione della stessa santa. In questo luogo la figlia di Costantino aveva voluto far costruire una chiesa per venerare sant'Agnese. L'attuale edificio sacro è frutto di tre successivi interventi architettonici. Il primo porta la firma di Carlo Rinaldi che, su commissione di papa Innocenzo X inizia la costruzione dell'edificio sacro nel 1652. Decisivo è l'intervento di Francesco Borromini che modifica la facciata dandole la caratteristica forma concava, sormontata dalla cupola. I due campanili gemelli ideati e disegnati sempre dal genio di Borromini saranno portati a termine da Antonio dal Grande e Giovanni Maria Baratta. L'intenzione di Innocenzo X è quella di usare la chiesa come cappella privata. Esiste ancora l'apertura nel tamburo della cupola che permetteva al pontefice di assistere alle celebrazioni liturgiche direttamente dal suo appartamento personale. L'interno della chiesa presenta sette altari e gli affreschi  di Giovan Gaulli e Ciro Ferri, mentre la cupola sorretta da otto colonne è decorata dalla pittura di Sebastiano Gabellini.


 La curia romana è sempre meno una autonoma corte italiana e sempre di più un grande centro burocratico del cattolicesimo mondiale. 
Urbano VIII

ANTONIO BRUNI: Seguace di Marini, è un rappresentante del concettismo barocco, della tendenza a far coincidere l'eleganza e l'efficacia dell'espressione letteraria con l'abbondanza di immagini ingegnose e bizzarre. I suoi versi più importanti sono raccolti nella Selva di Parnaso, pubblicata nel 1615. Tra le sue opere, le Epistole eroiche e le Tre Grazie. In esse l'autore, dando mostra di erudizione, sfoggia tutto il suo sapere attraverso i numerosi riferimenti al mondo classico.



FRANCESCO BARBERINI: Cardinale dal 1623, diviene vescovo di Sabina, Porto e ostia. Governatore di Tivoli e Fermo, è ricordato soprattutto per aver fondato una biblioteca e aperto un'arazzeria. Sostiene vivamente l'accademia degli Umoristi, istituzione semi-ufficiale e cosmopolita con venature moderniste e persino libertine, vale a dire per la libertà di pensiero in opposizione alle forme di dogmatismo, secondo le convinzioni professate da Gabriel Naudè, a Roma dal 1631 al 1642.


La classe nobiliare italiana rivela un impeto aggressivo nuovo rispetto al cinquecento, nell'immagine, Geronima Brignole Sale con la figlia di Anton Van Dyck

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