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Visualizzazione dei post da marzo, 2017
Critica e trattatistica del barocco Da: Le discussioni sull'Adone Girolamo Aleandri Pronipote dell'illustre cardinale di cui porta il nome, nasce vicino a Treviso nel 1574 e muore a Parma nel 1629. Comincia giovanissimo la sua attività letteraria, componendo poemetti e, in latino, i Psalmi poenitentiales. A Roma è a servizio di Barberini ed è animato da un intenso fervore letterario. Il suo nome è legato  all'appassionata Diffesa dell'Adone, scritta coontro il libello Dell'Occhiale di Tommaso Stigliani, all'interno dell'acceso dibattito dell'epoca sull'Adone, la famosa opera letteraria di Giambattista Marino.  Angelico Aprosio Ventimiglia A lui si deve unaa delle più antiche biblioteche d'Italia. Essa si trova a Vrntimiglia Alta, nell'antico palazzo comunale di via Garibaldi.  Angelico Aprosio, entra nel convento agostiniano a Ventimiglia, distinguendosi soprattutto negli studi teologici e filosofici. E&#

La critica antipetrarchistica del Tassoni

Critica e trattatistica del barocco La critica antipetrarchistica del Tassoni Alessandro Tassoni Molti degli elementi che si sono passati in rassegna affiorano già pienamente nel primo grande episodo della critica secentesca, la revisione del culto rinascimentale del Petrarca per opera di Alessandro Tassoni.  Le tassoniane Consideraziioni del Petrarca sono sì un commento al Canzoniere e ai Trionfi, con risultati talvolta parecchio utili e interessanti. Francesco Petrarca Le tassoniane Considerazioni del Petrarca sono sì un commento al Canzoniere e ai Trionfi con risultati talvolta parecchio utili e interessanti. E sono un commento presentato come opera improvvisata, <<opera di viaggio, tessuta nel cuor del verno>>, quasi a spiegare le novità del suo atteggiamento polemico verso il poeta trecentesco con la singolarità delle circostanze che il suo lavoro hanno accompagnato.  Né gli impegni filologico - eruditi di tanta parte di questo comment

Critica e trattatistica del barocco. Da: La critica antipetrarchistica del Tassoni

Baltasar Graciàn Filosofo e gesuita e uno dei più importanti scrittori aragonesi del Siglo de Oro Nasce a Belmonte presso Calatayud, nella provincia di Saragozza, nel 1601 e muore a Terragona nel 1658. E' il teorico più rappresentativo del concettismo, lo stile letterario barocco spagnolo, che si caratterizza per le espressioni ellittiche e per la concentraziione di un massimo di significato in un minimo di forma. Entra nell'ordine gesuitico, si dedica a una giovanile attività didattica che forse ispira il futuro trattato del 1642 Agudeza y arte de igenio, saggio di letteratura e estetica. Nel frattempo, acquisisce fama di predicatore, scontrandosi a volte con i suoi superiori pper il temperamento irrequieto che lo anima. Le sue prime pubblicazioni (El Héroe, del 1637; El Polìtico, del 1640), attraversate da un rigido antimacchiavellismo, propongono modelli di comportamento cortigiano (El Discreto del 1646, e l'Oraculo manual Y arte de prudencia, del 1647)

Barocco. La coscienza del distacco dal passato

Critica e trattatistica del barocco La coscienza del distacco dal passato Le discussioni letterarie secentesche sono di solito caratterizzate da un'esasperata consapevolezza dell'importanza del contrasto presente - passato, da una risentita attenzione alla diversità della letteratura <<moderna>> rispetto alla tradizione, da una costante presenza di problematica di gusto attuale entrò ogni attività critica, presenza che è si fenomeno di tutti i tempi, ma che di rado si manifesta non così deliberata vistosità come nell'età barocca.  Queste caratteristiche trovano il loro principale fondamento, nelle polemiche suscitate  dall'opera dei maggiori scrittori dell'ultima generazione cinquecentesca: nell'energica apologia guariniana del Pastor fido per esempio, e soprattutto nella grande disputa tra difensori della tradizione rinascimentale e innovatori, e da un lato aiuta la presa di coscienza della funzione polemica ormai spettante ne