L'EUROPA MODERNA: SCOPERTE GEOGRAFICHE, ESPANSIONE ECONOMICA, RIFORMA
L'espansione dei confini del mondo
Se osserviamo la dinamica storica, ci rendiamo conto di essere all'origine del più straordinario fenomeno della civilizzazione umana. Gli europei conquistarono e sottomettono gli spazi di un nuovo continente: l'America. E anche le aree costiere dell'Africa e dell'Asia vengono esplorate da navigatori e commercianti, e poi da soldati e missionari. L'Europa si espande oltre i confini continentali grazie alle sue risorse tecniche e militari. Inizia da questo secolo un lunghissimo cammino che porterà alla civiltà borghese e industriale europea e alla sua affermazione a livello mondiale.
Crescita e trasformazione economica
A questa fase espansiva dell'Europa corrisponde un periodo di forte economia. Il fenomeno più rilevante, è la cosiddetta "rivoluzione dei prezzi", cioè il processo inflazionistico che conduce i prezzi ad aumentare di cinque-sei volte nell'arco del secolo. Non si deve vedere, in questo fenomeno, il segno della tensione che si è venuta a creare tra una domanda in crescita e un'offerta non ancora adeguata a soddisfarla. Sintomo della vitalità dell'economia europea, l'inflazione cinquecentesca ebbe rilevanti effetti sociali, penalizzando i percettori di redditi fissi (salario e rendite fondiarie) a vantaggio della borghesia commerciale e finanziaria.
Assistiamo così, in Francia e in Inghilterra, a una intesa accumulazione di capitali negli ambiti delle manifatture e dell'intermediazione commerciale, decisiva nel processo di formazione di una borghesia capitalistica. Dove le ricchezze auree furono investite in consumi improduttivi o in politica di potenza, in Spagna, la spirale inflazionistica non solo non diede esiti significativi, ma provocò alla lunga un'erosione progressiva delle ricchezze anche degli strati medi-alti della società.
Dalle Americhe furono portate piante nuove - dal mais, al pomodoro, alla patata - e frutti sconosciuti come il cacao. Dal Seicento, costituiranno un elemento essenziale per la sopravvivenza alimentare della popolazione europea.
Assistiamo così, in Francia e in Inghilterra, a una intesa accumulazione di capitali negli ambiti delle manifatture e dell'intermediazione commerciale, decisiva nel processo di formazione di una borghesia capitalistica. Dove le ricchezze auree furono investite in consumi improduttivi o in politica di potenza, in Spagna, la spirale inflazionistica non solo non diede esiti significativi, ma provocò alla lunga un'erosione progressiva delle ricchezze anche degli strati medi-alti della società.
Dalle Americhe furono portate piante nuove - dal mais, al pomodoro, alla patata - e frutti sconosciuti come il cacao. Dal Seicento, costituiranno un elemento essenziale per la sopravvivenza alimentare della popolazione europea.
La "rivoluzone" protestante
Un terzo grande fenomeno che caratterizza l'Europa nella prima metà del Cinquecento è la Riforma protestante. Fra le tesi di Wittemberg del 1517 e la pace di Augusta del 1555 si consuma la frattura operata dal protestantesimo. La CHiesa cattolica reagirà dandosi gli strumenti teologici, istituzionali e politici per riaffermare le sue autorità, e insieme per riaffermare profondamente la sua stessa organizzazione, attraverso quella complessa serie di iniziative che va sotto il nome di Controriforma, sviluppatosi a partire dal concilio di Trento (1545 - 1563).
Da un lato, l'esigenza di un rinnovamento della Chiesa che, dopo la crisi avignonese del Grande scisma, avrà raggiunto il punto massimo della sua mondanizzazione; in questa esigenza si esprimevano sia la ricerca di una nuova spiritualità e di rapporto più diretto con i testi sacri, sia i sempre vivi fermenti di radicalismo religioso e sociale. D'altro canto, l'ostilità verso il papato trovava ragioni politiche ed economiche nella protesta dei principi tedeschi per il drenaggio di risorse verso Roma e nella loro permanente volontà di autonomia del potere imperiale. Questa complessità di fattori rese imprevedibile radicale e irreversibile la contestualizzazione luterana: l'originale sviluppo teologico del luteranesimo si intrecciò con drammatiche e sanguinose tensioni sociali (guerra dei bcavalieri e guerra dei contadini) e con la conflittualità tra una parte dei principi e l'imperatore, dando vita in Germania a uno scontro destinat a durare fino alla metà del secolo. Con la pace di Augusta (1555) si sancì la divisione fra principati cattolici e protestanti; secondo il principio cuius regio eius religio (il popolo deve adeguarsi alla religione del principe) che stabilì la fine dell'unità politico - religiosa della cristianità occidentale.
Identici motivi politici, sociali e religiosi si intrecciano: nel nord, in Danimarca e in Svezia; in Svizzera con Zwingli e Calvino e successivamente in Francia. In Inghilterra l'autonomia della Chiesa anglicana è orgogliosamente affermata con il gesto di Enrico VIII, l'Act of supremacy (atto di supremazia) del 1534, che proclama il re d'Inghilterra capo supremo della Chiesa Inglese. Questo fondo storico, dovrà essere tenuto presente quando si analizzerà il rapporto fra Umanesimo e Riforma. Il risultato sarà una frattura sempre più evidente fra paesi mediterranei cattolici e paesi nordici protestanti.
Da un lato, l'esigenza di un rinnovamento della Chiesa che, dopo la crisi avignonese del Grande scisma, avrà raggiunto il punto massimo della sua mondanizzazione; in questa esigenza si esprimevano sia la ricerca di una nuova spiritualità e di rapporto più diretto con i testi sacri, sia i sempre vivi fermenti di radicalismo religioso e sociale. D'altro canto, l'ostilità verso il papato trovava ragioni politiche ed economiche nella protesta dei principi tedeschi per il drenaggio di risorse verso Roma e nella loro permanente volontà di autonomia del potere imperiale. Questa complessità di fattori rese imprevedibile radicale e irreversibile la contestualizzazione luterana: l'originale sviluppo teologico del luteranesimo si intrecciò con drammatiche e sanguinose tensioni sociali (guerra dei bcavalieri e guerra dei contadini) e con la conflittualità tra una parte dei principi e l'imperatore, dando vita in Germania a uno scontro destinat a durare fino alla metà del secolo. Con la pace di Augusta (1555) si sancì la divisione fra principati cattolici e protestanti; secondo il principio cuius regio eius religio (il popolo deve adeguarsi alla religione del principe) che stabilì la fine dell'unità politico - religiosa della cristianità occidentale.
Identici motivi politici, sociali e religiosi si intrecciano: nel nord, in Danimarca e in Svezia; in Svizzera con Zwingli e Calvino e successivamente in Francia. In Inghilterra l'autonomia della Chiesa anglicana è orgogliosamente affermata con il gesto di Enrico VIII, l'Act of supremacy (atto di supremazia) del 1534, che proclama il re d'Inghilterra capo supremo della Chiesa Inglese. Questo fondo storico, dovrà essere tenuto presente quando si analizzerà il rapporto fra Umanesimo e Riforma. Il risultato sarà una frattura sempre più evidente fra paesi mediterranei cattolici e paesi nordici protestanti.
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