Critica e trattatistica del barocco
Tommaso Stigliani
Tra i più tenaci <<combattenti>> dell'antimarinismo, Stigliani persegue gli ideali classici di misura, eleganza e compostezza stilistica.
Esordisce nel 1600 con il poemetto pastorale Il Polifemo che contiene evidenti echi ovidiani e sannazariani. Nel 1627 con il libello dell'Occhiale, Stigliani dà avvio all'aspra polemica sull'Adone mariniano. Lo scrittore mette in luce la povertà tematica e lo stile <<poetastrico>> dell'odiata opera, contrapponendo il rigore classicista alle bizarrie barocche. Nel Canzoniere (1605-1623) auspica il ritorno al petrarchismo. Eppure nella sua scritttura rientrano ancora gli artifici stilistici e le acutezze, proprie degli scrittori seicenteschi. In due riprese, nel 1617 e nel 1628, pubblica Il mondo nuovo, in cui il viaggio di Colombo è narrato sotto il duplice aspetto dell'impresa eroica e del viaggio avventuroso. L'opera intreccia splendidamente il meraviglioso con il romanzesco.
Matteo Peregrini
Nato nel 1595 diventa professore di logica e di morale presso l'Università di Bologna, consultore della Repubblica di Genova e custode della Biblioteca vaticana. E' lui a dare origine alla critica seicentesca contro il concettismo di Marino, ovvero quel particolare modo di fare poesia nel quale si ricercano nessi unusuali fra oggetti spesso distanti per significato.
Fra le sue opere Delle Acutezze, che altrimenti spiriti, vivezze e concetti volgarmente si appellano Fanti dell'ingegno ridotti ad arte e il savio in corte.
Ingegnoso architetto, lavora a Torino dal 1666 al 1681, realizzando la chiesa di San Lorenzo e la Cappella della Sacra Sindone.
Osservando la struttura della Cappella della Sacra Sindone, è evidente la lezione di Bernini e Borromini. La cupola sembra sorretta da sei ordini di archettti a forma di esagono, che sono sfalsati dal basso verso l'alto fino a culminare in un cerchio, sopra cui poggia una lanterna. La posizione, lo slancio e l'accavallarsi degli archetti danno vita a un dinamismo sorprendente. L'opera guariniana, si basa anche su rigorosi metodi di distruzione spaziale. Guarini sa combinare perfettamente la geometria degli spazi e la fantasia delle decorazioni. Caratterizzata dall'assoluta apertura alla sperimentazione architettonica e artistica, la sua arte comprende elementi gotici e ispano - arabi.
Pietro Sforza Pallavicino
Discendente da un'antica e illustre famiglia parmense, nasce nel 1607 a Roma e vi muore nel 1667. Brillante filosofo e teologo gesuita, è nominato cardinale nel 1659. La sua opera letteraria è varia ed erudita, scrive una tragedia (Le Considerzioni sopra l'arte dello stile e del dialogo, del 1646) e alcune poesie di argomento religioso e morale. La sua opera più nota, tuttavia, in cui difende la politica temporale del papa, è l'Istoria del Concilio di Trento, che nel 1652 la Curia romana oppone alle idee riformistiche di Paolo Sarpi.
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